A come Agroecologia

Agro-Ecologia è ripensare l’agronomia su basi ecologiche, cercando di concepire dei sistemi agricoli che facciano uso dei processi ecologici, che conosciamo nei sistemi naturali.

[…] dobbiamo sforzarci di progettare agroecosistemi confrontabili in stabilità e produttività con quelli naturali. Cox et Atkins 1979

Si tratta di un cambio di paradigma rispetto alla cosidetta rivoluzione verde, che ha conformato l’agricoltura italiana dal dopoguerra, ed anche rispetto alle proposte tecnologiche che animano il dibattito sull’innovazione in agricoltura, agricoltura di precisione in primis.

Le tecnologie che propongono cambiamenti minori in una o due componenti di un sistema, lasciando inalterata la struttura della monocultura, non possono avere progressi realistici nello sviluppo di agroecosistemi sostenibili.
Se però i confini di gestione vengono allargati al di là dell’oggetto diretto di controllo si manifesta un nuovo scenario completo di opzioni gestionali e progettuali.
Altieri MA (1991) Agroecologia: prospettive scientifiche per una nuova agricoltura. Pag.65

Eppure fin dall’inizio essa non ha voluto porsi in conflitto con l’agronomia moderna.

[Gli agroecologi] hanno esitato a delineare il loro campo in modo troppo preciso, a tracciare distinzioni senza motivo quando queste possono solo creare contrapposizioni. Noorgard R. Le basi epistemiologiche dell’agroecologia. In Altieri MA (1991)

Certo è perché amiamo l’agricoltura e la natura che da tempo ci siamo innamorati dell’agroecologia. Ma sono questi due fondamenti, la visione paradigmatica e l’approccio di non contrapposizione, che ce l’hanno fatta sposare!

Per noi l’agroecologia è prima di tutto una scienza della transizione: ci sono tante vie per percorrere l’agroecologia, che non è normata e non ha disciplinari, ma tutte queste vie sono improntate a un solo obiettivo: bisogna cambiare!